NIGHTGUIDE INTERVISTA FABRIZIO PATERLINI

NIGHTGUIDE INTERVISTA FABRIZIO PATERLINI

Secret Book”  è il nuovo disco di  FABRIZIO PATERLINI, talentuoso musicista e compositore italiano, uscito il 12 maggio 2017 su etichetta Memory Recordings/Believe Distribution.
Dotato di una forte eleganza compositiva dal trasporto emotivo, Fabrizio Paterlini si sta facendo sempre più spazio nel filone della neo-classica che vede come massimi esponenti Olafur Arnalds, Nils Frahm, Max Richter, Dustin O'Halloran.
Nightguide lo ha intervistato per voi.
 
Ciao Fabrizio, come nasce “Secret Book”, il tuo nuovo album?
 
“Secret Book” nasce dopo più di due anni di ricerca e sperimentazione. Il rischio quando si inizia a sperimentare, è che poi il tempo passa e si rischia di saltare “di palo in frasca” e di non avere materiale omogeneo adatto ad essere incluso in un album. Proprio per evitare questo, a gennaio mi sono chiuso in studio e ho scelto e registrato una dozzina fra i brani che ho pre-prodotto in questi anni.
 
Il tuo è il filone della neo-classica. Come è lo stato dell'arte in Italia in tale settore?
 
Mah, lo stato in Italia è ancora “embrionale”, direi. Meglio senza dubbio di 10 anni fa, quando ho iniziato con il mio primo “Viaggi in aeromobile”, tuttavia ancora non ci sono gli spazi che il resto d'Europa mette a disposizione. In questi anni di lavoro, c'è un gruppetto “storico” che ha iniziato subito dopo il mio primo lavoro (su tutti penso ad Andrea Carri e Bruno Bavota), ma entrambi hanno sicuramente più fortuna all'estero che qui.
 
Cosa distingue questo lavoro dal precedente ''The Art Of Piano”?
 
Innanzitutto la strumentazione. “The Art of the Piano” è un album di piano solo. “Secret Book” è più corale: al pianoforte affianco un trio d'archi e l'elettronica. A livello concettuale, il precedente lavoro è un tributo al pianoforte suonato in solo, che tante soddisfazioni mi ha regalato in questi anni. “Secret Book” è più la voglia di evolversi e muovere da quel posto, verso ambienti sonori a me stesso ignoti prima della registrazione dell'album.
 
Sei salito su molti palchi: quale è stata l'esperienza che ti ha regalato più brividi finora?
 
Difficile a dirsi. Sicuramente non dimenticherò mai il primo concerto alla International House of Music di Mosca, qualche anno fa. Il teatro è davvero incredibile, così come lo fu la sorpresa di vedere così tante persone accorse ad ascoltare la mia musica.
 
Il pezzo che senti come più rappresentativo delle tue scelte stilistiche?
 
Difficile individuarne uno. Per piano solo, direi “Wind Song” di “The Art of the Piano”, mentre un brano che ben rappresenta dove sono ora è “You, again” di “Secret Book”.
 
Ed il brano, altrui, che più ti ispira per la composizione?
“Echoes” dei Pink Floyd.
 
Quali sono i tuoi futuri progetti?
 
Sto preparando la stagione autunno/inverno 2017-18. La mia famiglia si è appena allargata con la nascita del terzo figlio, quindi l'estate la dedico alla famiglia. Sono poi davvero curioso di vedere dove mi porterà “Secret Book”.
 

fabrizio paterlini, intervista, secret book

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