Quattro chiacchiere con lo scrittore Giuseppe Gallato

Quattro chiacchiere con lo scrittore Giuseppe Gallato

Giuseppe Gallato è nato a Ragusa nel 1982. Laureato in Filosofia, è docente, giornalista e scrittore. Attratto dai generi fantasy e sci-fi, scrive diversi racconti che negli anni ricevono premi e riconoscimenti. Pubblica per Caravaggio Editore la raccolta di racconti Incantesimi nelle vie della memoria, un emozionante viaggio nella dimensione onirica, alla scoperta delle potenzialità della mente.
 
«Il titolo Incantesimi nelle vie della memoria si riferisce a uno dei racconti presenti nella raccolta, ma in realtà il concetto di “Incantesimo” ritorna anche nelle altre storie, per esempio si dice di un personaggio, un Viaggiatore, che è “capace di varcare l'Incantesimo”. Che significato assume questo concetto nella tua opera?».
Esatto, la parola “Incantesimo” non è da associare unicamente al racconto da cui prende il titolo l'intero volume. È un concetto molto vasto che ritorna in tutte le storie presentate, il cui significato è da ricercare in queste trame che si sviluppano in una terra di confine tra realtà e fantasia. Tutti i miei personaggi, cioè, sono viaggiatori in continuo peregrinare tra le due espressioni di una stessa condizione, unite nella dimensione del sogno, in cui le esperienze di vita, le paure più profonde e le memorie si fondono con le inesplorate e straordinarie capacità dell'intelletto. Nel racconto “cardine” del libro, narro le vicende di Terzo: un Viaggiatore onirico che attraverso il sogno vaga alla ricerca della coscienza perduta, al fine di padroneggiare l'Incantesimo - l'ultimo stadio del piano astrale - una forza che userà a proprio vantaggio per salvare la sua amata, rimasta intrappolata in una sorta di limbo tra la vita e la morte. L'Incantesimo qui è portato al suo significato assoluto: l'incursione nella più profonda dimensione mentale della percezione, l'acquisizione dell'ultima localizzazione riflessiva interiore, l'estensione della coscienza fino ai limiti della coscienza stessa. Quindi, un “Incantesimo” dalle molteplici chiavi di lettura che sfociano in simbolismi e metafore legate non solo al sogno in sé, ma anche al risveglio dell'identità, alla rinascita della coscienza e, in ultima analisi, alla potenza dell'amore.
 
«Il tuo interesse per il mondo onirico rimane confinato nella pagina scritta o hai sperimentato in prima persona, magari con l'ipnosi o praticando l'onironautica, il mondo che c'è al di là della realtà materiale?».
Il mondo che c'è al di là della realtà che conosciamo - o meglio, che crediamo di conoscere nella sua interezza - è smisurato. L'attenzione per tale argomento, per l'universo onirico, è nata durante i miei studi universitari: erano anni in cui oltre a studiare filosofia, mi ero avvicinato molto alle teorie sui sogni, di qualsiasi natura, e a ciò che caratterizza l'uomo, ossia la memoria. Da qui, il desiderio di infondere alla mia scrittura, ai miei personaggi e alle mie trame significati legati al mondo onirico in tutte le sue molteplici accezioni, soprattutto dopo aver sperimentato personalmente alcune tecniche legate all'onironautica, i cosiddetti sogni lucidi: quei sogni in cui il sognatore è consapevole di stare sognando, divenendo in questo modo capace di controllarne gli eventi, di riscriverne la trama e di far muovere i personaggi con la disinvoltura di un autoritario regista.
 
«Incantesimi nelle vie della memoria pone domande e apre scenari su cui riflettere, perché chiunque nella vita ha desiderato scostare quel velo che separa la realtà da un altrove metafisico a cui la coscienza sente di appartenere. Ci sono saggi o romanzi sul tema dell'onirismo che puoi consigliare a chi ha apprezzato il tuo lavoro, e che magari ti hanno ispirato nella stesura della tua opera?».
Ho letto moltissimi saggi, soprattutto riconducibili allo studio filosofico della mente, quindi degli atti, della coscienza e delle funzioni mentali e delle loro relazioni con il cervello, il corpo e il mondo esterno. Tra questi, annovero “Il senso della memoria” dei  Tadié, “Filosofia del linguaggio” di Casalegno, “La mente fenomenologica” di Gallagher e Zahavi. Per quanto riguarda l'onirismo, ho approfondito tale tematica attraverso gli studi dello psicofisiologo Stephen LaBerge, leader nella ricerca e sperimentazione sui sogni lucidi, e con i libri dell'antropologo Carlos Castaneda, autore che racconta le sue esperienze di apprendistato con Don Juan, sciamano indiano Yaqui, esperienze legate all'arte del sogno che, indirizzata nel modo giusto, permette di staccarsi dalla realtà materiale per accedere a nuove dimensioni, in un viaggio alla scoperta di sé e del mondo altro.
 
«Ti ricordi dei tuoi sogni al risveglio? Tieni un diario in cui riporti ciò che rammenti della tua attività onirica come fanno molti scrittori, e soprattutto, hai mai tratto ispirazione da un sogno per scrivere uno dei tuoi racconti?».
Il sogno è una produzione di emozioni, percezioni e pensieri vissuti come reali. Annotarli in un diario personale non può che far bene, sia alla memoria e sia alla stessa ispirazione. Non sempre al risveglio ricordo alla perfezione il viaggio perpetrato nel mondo eterico, ma quando questo accade mi prendo qualche minuto la mattina per appuntare tutti i dettagli che riesco a rammentare.
Se i sogni mi ispirano? I sogni ispirano tutti noi da sempre, a volte quasi ci influenzano inconsapevolmente, ci guidano, ci mostrano cose che non vorremmo mai vedere e altre che vorremmo aver scoperto da tempo; ci conducono nelle terre inesplorate della nostra coscienza, alla ricerca del nostro sé più puro. Non ho mai scritto un racconto tratto da un sogno, ma ho infuso nel mio fantasy molte delle esperienze vissute, con cognizione o meno, nel mondo onirico.
 
«All'interno di Incantesimi nelle vie della memoria c'è un personaggio in cui hai riversato una parte importante di te stesso, o una storia a cui ti senti più legato?».
In ogni personaggio risiede parte di ciò che sono, ma Terzo è il “viaggiatore” che più di tutti mi contraddistingue: lo vediamo protagonista in “Incantesimi nelle vie della memoria”, pronto a lottare con tutte le sue forze per acquisire la piena padronanza di sé e salvare la sua amata, intrappolata tra la vita e la morte; poi lo ritroviamo ne “Il settimo Custode”, un prequel che mostra la sua prima esperienza legata al mondo onirico, e il conseguente risveglio della sua coscienza. Per quanto riguarda le storie, mi sento legato a tutte loro in egual misura. Ognuna di esse rappresenta un lato importante della vita, manifestizioni, espressioni e sensazioni non scindibili dall'essere umano: “Echi oltre confine” la speranza; “Il Portatore di anime” il coraggio; Incantesimi nelle vie della memoria” la volontà; “La Messaggera dello Specchio” il sacrificio; “Rintocchi di tenebra” il conflitto; “I Sigilli dell'Etere” l'identità; “Il settimo Custode” la consapevolezza; “I codici Etherion” la perseveranza; “Lo spettro dell'oblio” la perdita; “Le ombre del passato” la compassione.
 
«Scrivere è un modo di sognare, di accedere a quella parte di noi che rimane nascosta e che emerge di notte quando le nostre difese cadono. Quali sono i motivi che ti hanno spinto a scrivere e cosa desideri per il tuo futuro di autore?».
L'intento principale di uno scrittore, al di là di tutto, è sempre e soltanto uno: comunicare con i suoi lettori. Scrivere qualcosa vuol dire riflettere la propria individualità, trasmettere le proprie esperienze, il proprio vissuto attraverso le parole e le trame... strumenti che diventano un compendio di tutto ciò che ci riguarda e che da sostanza alle nostre idee, permettendoci di condividere con il mondo ciò che siamo. E dialogo con il lettore attraverso il fantasy, un genere attraverso il quale mi è possibile provare a decifrare l'enormità di questo sconfinato e sconosciuto regno che noi chiamiamo realtà.
 
«Qual è l'essenza della raccolta Incantesimi nelle vie della memoria? Se dovessi raccontarla in poche parole, come la definiresti?».
Trame insidiose come il caleidoscopio dei sentieri dell'animo umano, che oscillano senza sosta tra le pulsioni più buie e le passioni più pure. Un libro che mostra come la nostra esistenza non sia mai dissociata dagli stessi codici, simboli e archetipi del sogno, un universo che va vissuto come un Incantesimo sconfinato... che scorre, regna e incombe.
 
 
Titolo: Incantesimi nelle vie della memoria
Autore: Giuseppe Gallato
Genere: Raccolta di racconti
Casa Editrice: Caravaggio Editore
Pagine: 152
Codice ISBN: 978-88-95437-79-8
 
 
www.giuseppegallato.it
https://www.facebook.com/giuseppegallatowriter/
https://www.caravaggioeditore.it/
https://www.caravaggioeditore.it/prodotto/incantesimi-nelle-vie-della-memoria/
 

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