
Le torinesi Glitch Project raccontano il loro nuovo singolo: “WANE”
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27/07/2021 | lorenzotiezzi
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“WANE” (Meat Beat/Artist First) è il nuovo singolo del duo torinese GLITCH PROJECT. Il brano, rappresenta un primo tentativo di fuga dalla bolla emotiva che Maida Cerasino e Federica Pepe hanno cercato di raccontare con “Bloom”, il singolo precedente.
Ecco come raccontano la loro musica.
Come state? È appena uscito il vostro nuovo singolo “Wane”, è un bel periodo per il vostro progetto.
Siamo assolutamente al settimo cielo per questo nuovo singolo, è stato accolto con grandissimo entusiasmo ed interesse e questo ci riempie il cuore.
A cosa dobbiamo il nome del gruppo e come è nata la vostra collaborazione?
Il nostro progetto è nato nel 2018, quando abbiamo deciso di provare a produrre i primi pezzi con l'uso di un computer e di un software di registrazione, un po' come tutti all'inizio. Abbiamo iniziato a produrre il nostro primo ep “Enchain” con non poche difficoltà; non avendo la strumentazione adatta il software molto spesso “glicciava”, ovvero si bloccava e ci rendeva impossibile continuare. Alla fine abbiamo deciso di fare nostro il nome glitch. La seconda parte, “Project”, l'abbiamo aggiunta in seguito, sia per motivi di copyright sia perché per noi è un vero e proprio progetto, ci teniamo molto a coinvolgere e collaborare con diversi artisti dei più svariati settori e creare con loro un team di lavoro, come se fosse un hub creativo.
Siete più artiste che usano il testo come un mezzo comunicativo o come uno “strumento musicale”?
Domanda difficile. Crediamo che sia quasi naturale che il testo diventi uno strumento musicale. La scelta delle parole e della loro fonetica è sicuramente alla base della nostra scrittura. Potremmo definire il testo “la ciliegina sulla torta”.
La più brutta esperienza che avete fatto sul palco?
Non ne abbiamo una in particolare, quello che ci capita più spesso è il non essere prese molto in considerazione in quanto donne. Molto spesso quando arriviamo in un posto succede sempre che vedendo due donne non ci sia molta considerazione, ma abbiamo imparato a dare il meglio di noi sul palco.
Come avete passato la quarantena? Siete convinte che questa fase di ripresa continuerà o temete in un altro stop?
Forse finalmente vediamo una fine a questo strano periodo. Per noi, in realtà, la quarantena non è stata male, vivendo insieme abbiamo visto una possibilità e abbiamo impiegato tutto il nostro tempo nella produzione e nella scrittura, si respirava un bel clima tutto sommato.
Un gruppo a cui vi sentite molto vicine?
Siamo super fan di Florence and the Machine, dirci vicine musicalmente sarebbe per noi un'eresia. Il mondo musicale che riescono a raccontare è sicuramente una grandissima fonte di ispirazione per la nostra musica.
Nel salutarci...prossimi progetti per l'autunno?
Abbiamo davvero tantissime cose in programma ma non possiamo sbilanciarci. Presto però potremo dire di più sui nostri canali, non vi resta che seguirci.
Ecco come raccontano la loro musica.
Come state? È appena uscito il vostro nuovo singolo “Wane”, è un bel periodo per il vostro progetto.
Siamo assolutamente al settimo cielo per questo nuovo singolo, è stato accolto con grandissimo entusiasmo ed interesse e questo ci riempie il cuore.
A cosa dobbiamo il nome del gruppo e come è nata la vostra collaborazione?
Il nostro progetto è nato nel 2018, quando abbiamo deciso di provare a produrre i primi pezzi con l'uso di un computer e di un software di registrazione, un po' come tutti all'inizio. Abbiamo iniziato a produrre il nostro primo ep “Enchain” con non poche difficoltà; non avendo la strumentazione adatta il software molto spesso “glicciava”, ovvero si bloccava e ci rendeva impossibile continuare. Alla fine abbiamo deciso di fare nostro il nome glitch. La seconda parte, “Project”, l'abbiamo aggiunta in seguito, sia per motivi di copyright sia perché per noi è un vero e proprio progetto, ci teniamo molto a coinvolgere e collaborare con diversi artisti dei più svariati settori e creare con loro un team di lavoro, come se fosse un hub creativo.
Siete più artiste che usano il testo come un mezzo comunicativo o come uno “strumento musicale”?
Domanda difficile. Crediamo che sia quasi naturale che il testo diventi uno strumento musicale. La scelta delle parole e della loro fonetica è sicuramente alla base della nostra scrittura. Potremmo definire il testo “la ciliegina sulla torta”.
La più brutta esperienza che avete fatto sul palco?
Non ne abbiamo una in particolare, quello che ci capita più spesso è il non essere prese molto in considerazione in quanto donne. Molto spesso quando arriviamo in un posto succede sempre che vedendo due donne non ci sia molta considerazione, ma abbiamo imparato a dare il meglio di noi sul palco.
Come avete passato la quarantena? Siete convinte che questa fase di ripresa continuerà o temete in un altro stop?
Forse finalmente vediamo una fine a questo strano periodo. Per noi, in realtà, la quarantena non è stata male, vivendo insieme abbiamo visto una possibilità e abbiamo impiegato tutto il nostro tempo nella produzione e nella scrittura, si respirava un bel clima tutto sommato.
Un gruppo a cui vi sentite molto vicine?
Siamo super fan di Florence and the Machine, dirci vicine musicalmente sarebbe per noi un'eresia. Il mondo musicale che riescono a raccontare è sicuramente una grandissima fonte di ispirazione per la nostra musica.
Nel salutarci...prossimi progetti per l'autunno?
Abbiamo davvero tantissime cose in programma ma non possiamo sbilanciarci. Presto però potremo dire di più sui nostri canali, non vi resta che seguirci.
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