
Intervista ad Astro edizioni: laboratorio di scrittura creativa e psicodidattica teatrale “Ho scritto amo sulla rabbia"
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24/03/2022 | Bookpress
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Astro edizioni nasce con l'intento di promuovere la fantasia in ogni sua sfaccettatura, emotiva e culturale, sia per adulti che per bambini, investendo soprattutto su autori italiani. Pubblica libri che contengono storie di vita esemplari, romanzi per ragazzi e fantasy/fantascienza anche per adulti, manualistica pratica e tutto ciò che ha un ottimo livello stilistico, oltre a un bel messaggio positivo.
«Qual è lo scopo principale del progetto promosso da Astro edizioni “Ho scritto amo sulla rabbia”?».
Promuovere, attraverso la lettura di un testo contro omofobia e bullismo, la creatività dei ragazzi e la loro capacità di uscire da situazioni esasperanti, che vivono in famiglia e a scuola. Attraverso la didattica teatrale, infatti, ci si immedesima nel bullo, ma anche in chi subisce angherie più o meno gravi e, insieme, si trovano soluzioni. L'obiettivo è quello di realizzare un libro scritto e illustrato dai ragazzi, da diffondere per creare più consapevolezza nelle nuove generazioni.
«A chi è rivolto il progetto, e perché avete scelto quel determinato target?».
Ai ragazzi di scuole medie e superiori, perché è in questa fascia d'età che si manifestano atteggiamenti di gruppo troppo spesso violenti,
«Nel laboratorio si offre ampio spazio al discorso sulle diversità; quali sono le altre tematiche affrontate?».
Si tratta di uscire dall'omertà, dall'anonimato, dall'isolamento e dalla solitudine che vivono tantissimi ragazzi di oggi. Siamo tutti connessi a livello virtuale, però esistono situazioni tremende e quotidiane, dal quale non si hanno gli strumenti per uscire. La lettura, la scrittura e il teatro sono solo alcuni di questi, poi ci sono anche lo sport, l'arte e la propria espressione di sé. Bisogna far capire ai ragazzi che si può ricevere aiuto, che è possibile trovare chi la pensa come noi e ci capisce.
«“Ho scritto amo sulla rabbia” trae ispirazione dal romanzo “TORNA. Lettera di un padre al figlio omosessuale” di Stefano Antonini, pubblicato da Astro edizioni nel 2017. Vuole parlarcene?».
Si tratta di un romanzo ispirato a un terribile fatto di cronaca: un ragazzo di 13 anni, scoperto dal padre tra le braccia di un altro ragazzo, non regge l'umiliazione o, forse, non sapendo come comunicare le sue scelte, si è purtroppo tolto la vita. E questo, nel 2022, non è più concepibile: tutti dobbiamo essere pronti a saper come e dove comunicare, a trovare un punto di riferimento, a cercare un gruppo di nostri simili che possa aiutarci, sia in famiglia, sia a scuola. “Torna” è un manifesto per l'accettazione di ogni tipo di diversità, che può solo insegnare che il mondo è vario, e non per questo sbagliato.
«Come sono organizzate le sei giornate in cui è articolato il laboratorio?».
Dopo un primo spettacolo-stimolo, in cui abbiamo tenuto noi il dibattito, ogni singolo laboratorio si svolge con dei brevi video che introducono l'argomento del giorno, poi ci sono attori che simulano situazioni di bullismo diffuse a scuola, sull'autobus, in palestra e in qualunque situazione quotidiana e sociale. Infine, i ragazzi si dividono in gruppi e creano delle scene su tematiche di bullismo e contro l'inclusione. Quindi, si apre il dibattito. Le emozioni trasmesse dai ragazzi sono forti e troviamo molto entusiasmo, nel progetto.
«Come è stato accolto “Ho scritto amo sulla rabbia” dagli studenti? Vuole condividere con noi alcune delle riflessioni nate nelle prime giornate di laboratorio?».
Dopo un inizio tiepido, soprattutto con la classe terza, che si nasconde dietro due alunni più estroversi, al terzo incontro, finalmente, siamo rimasti spiazzati: un bullo si è scoperto e ha criticato apertamente il comportamento che lui non approva; le vittime hanno avuto modo di difendersi e rispondergli, trovando sostegno nel resto della classe. Sembra che abbiamo rotto il muro di omertà che regnava nella classe.
La seconda, più aperta e solare, è una classe unita. E qui sono emersi dei disagi legati ad amicizie fuori da scuola, con la voglia di riuscire ad aiutare chi non ha la stessa fortuna: non è facile trovare dei compagni con cui legare e con cui trovarsi a proprio agio, ma questa classe è un grande esempio di solidarietà e bellezza della gioventù, che cercheremo di diffondere ed esportare.
«Come pensate di portare avanti il progetto negli anni a venire? Avete in mente dei cambiamenti o delle aggiunte?».
Speriamo di riuscire a coinvolgere più ragazzi possibile e a farli scrivere, disegnare, scrivere e cantare canzoni, suonare. Perché il messaggio si possa diffondere con tutti i mezzi oggi a disposizione, e in modo capillare. Stiamo già cercando altre scuole dove continuare il progetto e i laboratori. Insegnanti, restiamo a disposizione: contattateci!
Contatti
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https://astroedizioni.it/catalogo-libri/narrativa/torna-lettera-di-un-padre-al-figlio-omosessuale-nuova-edizione/
«Qual è lo scopo principale del progetto promosso da Astro edizioni “Ho scritto amo sulla rabbia”?».
Promuovere, attraverso la lettura di un testo contro omofobia e bullismo, la creatività dei ragazzi e la loro capacità di uscire da situazioni esasperanti, che vivono in famiglia e a scuola. Attraverso la didattica teatrale, infatti, ci si immedesima nel bullo, ma anche in chi subisce angherie più o meno gravi e, insieme, si trovano soluzioni. L'obiettivo è quello di realizzare un libro scritto e illustrato dai ragazzi, da diffondere per creare più consapevolezza nelle nuove generazioni.
«A chi è rivolto il progetto, e perché avete scelto quel determinato target?».
Ai ragazzi di scuole medie e superiori, perché è in questa fascia d'età che si manifestano atteggiamenti di gruppo troppo spesso violenti,
«Nel laboratorio si offre ampio spazio al discorso sulle diversità; quali sono le altre tematiche affrontate?».
Si tratta di uscire dall'omertà, dall'anonimato, dall'isolamento e dalla solitudine che vivono tantissimi ragazzi di oggi. Siamo tutti connessi a livello virtuale, però esistono situazioni tremende e quotidiane, dal quale non si hanno gli strumenti per uscire. La lettura, la scrittura e il teatro sono solo alcuni di questi, poi ci sono anche lo sport, l'arte e la propria espressione di sé. Bisogna far capire ai ragazzi che si può ricevere aiuto, che è possibile trovare chi la pensa come noi e ci capisce.
«“Ho scritto amo sulla rabbia” trae ispirazione dal romanzo “TORNA. Lettera di un padre al figlio omosessuale” di Stefano Antonini, pubblicato da Astro edizioni nel 2017. Vuole parlarcene?».
Si tratta di un romanzo ispirato a un terribile fatto di cronaca: un ragazzo di 13 anni, scoperto dal padre tra le braccia di un altro ragazzo, non regge l'umiliazione o, forse, non sapendo come comunicare le sue scelte, si è purtroppo tolto la vita. E questo, nel 2022, non è più concepibile: tutti dobbiamo essere pronti a saper come e dove comunicare, a trovare un punto di riferimento, a cercare un gruppo di nostri simili che possa aiutarci, sia in famiglia, sia a scuola. “Torna” è un manifesto per l'accettazione di ogni tipo di diversità, che può solo insegnare che il mondo è vario, e non per questo sbagliato.
«Come sono organizzate le sei giornate in cui è articolato il laboratorio?».
Dopo un primo spettacolo-stimolo, in cui abbiamo tenuto noi il dibattito, ogni singolo laboratorio si svolge con dei brevi video che introducono l'argomento del giorno, poi ci sono attori che simulano situazioni di bullismo diffuse a scuola, sull'autobus, in palestra e in qualunque situazione quotidiana e sociale. Infine, i ragazzi si dividono in gruppi e creano delle scene su tematiche di bullismo e contro l'inclusione. Quindi, si apre il dibattito. Le emozioni trasmesse dai ragazzi sono forti e troviamo molto entusiasmo, nel progetto.
«Come è stato accolto “Ho scritto amo sulla rabbia” dagli studenti? Vuole condividere con noi alcune delle riflessioni nate nelle prime giornate di laboratorio?».
Dopo un inizio tiepido, soprattutto con la classe terza, che si nasconde dietro due alunni più estroversi, al terzo incontro, finalmente, siamo rimasti spiazzati: un bullo si è scoperto e ha criticato apertamente il comportamento che lui non approva; le vittime hanno avuto modo di difendersi e rispondergli, trovando sostegno nel resto della classe. Sembra che abbiamo rotto il muro di omertà che regnava nella classe.
La seconda, più aperta e solare, è una classe unita. E qui sono emersi dei disagi legati ad amicizie fuori da scuola, con la voglia di riuscire ad aiutare chi non ha la stessa fortuna: non è facile trovare dei compagni con cui legare e con cui trovarsi a proprio agio, ma questa classe è un grande esempio di solidarietà e bellezza della gioventù, che cercheremo di diffondere ed esportare.
«Come pensate di portare avanti il progetto negli anni a venire? Avete in mente dei cambiamenti o delle aggiunte?».
Speriamo di riuscire a coinvolgere più ragazzi possibile e a farli scrivere, disegnare, scrivere e cantare canzoni, suonare. Perché il messaggio si possa diffondere con tutti i mezzi oggi a disposizione, e in modo capillare. Stiamo già cercando altre scuole dove continuare il progetto e i laboratori. Insegnanti, restiamo a disposizione: contattateci!
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