È uscito il 26 aprile il primo album di Gloria Zaccaria: “Una parte di me” e ha come oggetto principale l'amore. Un amore affrontato da diversi punti di vista che non si ferma ai luoghi comuni. L'amore idealizzato o agognato, quello scaturito dalla vera amicizia, che ti porta a fare cose che non penseresti mai di poter realizzare nonostante le avversità che la vita ci impone. L'amore dei padri, a volte dato per scontato, altre volte non apprezzato fino in fondo e che spesso viene offuscato dalle tante storie di padri mancanti. L'amore per la nostra terra, maltrattata dall'umanità al pari di una donna vittima di violenza.
 


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L'abbiamo intervistata.
 
Ciao Gloria, cosa c'è dentro “UNA PARTE DI ME”?
 
C'è il lavoro di più di un anno e mezzo di sacrifici, collaborazioni e abbandoni, pagine strappate e nuovi fogli bianchi da riempire.  È davvero “Una parte di me” o forse ancora meglio si potrebbe dire “Una parte di noi” perché in esso sono contenuti brani che raccontano il mio punto di vista concretizzato in versi grazie alla creatività e professionalità degli autori ovvero Luisa Piscitelli, Domenico Latino e Philippe Leon.
Sono brani che parlano di tematiche importanti e con essi abbiamo voluto esprimere un'opinione diversa da quella comune.
 
È Il tuo primo album. Quanta strada hai fatto per arrivarci?
 
Beh come tutti ho partecipato a concorsi su territorio nazionale prendendo tante cosiddette “Porte in faccia” ma successivamente anche tante soddisfazioni. È stato proprio grazie ad un concorso che ho conosciuto la mia attuale Vocal coach nonché autrice di svariati brani del mio Ep, Luisa Piscitelli. La strada che abbiamo intrapreso per arrivare fin qui è stata tortuosa perché è stato un cammino interiore per scoprire qualcosa in più di me e del mio modo di ragionare sulle tematiche trattate nell' EP.
 
Luisa Piscitelli è stata molto esigente su questo punto perché ha voluto che io raccontassi nelle canzoni il “mio “punto di vista: devo dire che ci siamo trovate come anime affini e da lì non ci siamo più separate.
 
 
Hai scelto di parlare del tema universale, l'amore. Come mai e in che modo vorresti fosse percepito il tema nei tuoi brani?
 
Vorrei che il pubblico si soffermasse a pensare che l'amore non è solo quello relativo al rapporto tra 2 persone ma è un amore più ampio, è un amore universale, verso la propria terra, verso i figli, verso la vita ma soprattutto verso se stessi mettendo l'accento sul principio che se sei pronto a sentirlo percepisci che l'amore ci circonda anche in quelle situazioni che paiono “impossibili” da risolvere e ci aiuta a superare qualsiasi ostacolo.
 
 
 
Qual è il brano cui ti senti più legata?
 
Tutti i brani sono una parte di me ma Sento in modo speciale “Jack” per il forte legame che ho creato con questo ragazzino e con tutta la sua famiglia. E' un brano difficile per il tema trattato ma l'autrice Luisa Piscitelli ha scelto di “raccontarlo “nel vero senso della parola perchè Jack esiste davvero e il brano descrive sensazioni provate e momenti vissuti realmente. È un brano di speranza, un raccontare la forza incredibile, miracolosa, che si ha quando insieme si lavora ad un obiettivo. Il nostro obiettivo è di riuscire a far camminare Jack di nuovo e di dare forza a chi vive la medesima condizione. 
 
Chi sono gli artisti che ti hanno fatto crescere musicalmente?
 
Fin da piccola mi sono innamorata della voce di Mina, per la quale nutro un sentimento di riverenza e di grande rispetto. Mi ha insegnato l'importanza del curare la propria voce nei minimi dettagli. Devo dire anche che la mia Vocal coach mi ha spinto ad ascoltare tantissima musica sia nazionale che internazionale, generi diversi, dal rock al funky, dal soul alla musica classica affinché potessi comprendere che ma buona musica esiste in tutti i generi musicali; l'importante è che sia di qualità. Ho ascoltato tanta musica e piano piano ho incamerato tanta energia da ciascun genere poi ovviamente ci sono generi a cui sono più affine caratterialmente e musicalmente come il rock o 
l'r& b.
 
Il tuo disco del cuore?
Non c'è che lui / La voce del silenzio di Mina
 
Come nasce il brano 'EROI DIMENTICATI'?
Nasce dall'esigenza di dare voce a tutti quei padri “dimenticati”.
Spesso ci si dimentica che, in occasione di separazioni o divorzi, i padri vengono allontanati dai propri figli e sono costretti a vederne la crescita con scadenze dettate dalla legge.
Sono padri messi spesso sotto accusa perché disattenti, perché non presenti ma non è per tutti così perché ce ne sono tanti che soffrono per il rapporto con i propri figli spesso ostacolato da ex mogli che abusano del ruolo di mamma solo per gli attriti esistenti con i loro ex compagni. 
Gli uomini Difficilmente manifestano la propria sofferenza ed è per questo che abbiamo voluto rendere onore alla loro forza. So che è un argomento che potrebbe non piacere ad alcune donne ma quello che descrivo è una realtà esistente, ci sono anche dei papà speciali, “Eroi dimenticati”. 
 
 
Ti vedremo sui palchi quest'estate?
Sicuramente! Stiamo allestendo un mini tour di promozione dell'EP e del mio singolo estivo “Amarti davvero”.
 
Prossimi progetti?
Tanti. Il primo è quello di imparare bene a suonare il pianoforte.
Il secondo è quello di sentire sempre più persone che cantano i miei brani. Adesso mi capita che sento canticchiare le mie canzoni in giro da persone che non conosco e alcuni mi inviano sulla mia pagina Facebook brevi video in cui cantano i ritornelli di alcune canzoni dell”EP; 
Il mio prossimo sogno invece, che è poi quello che inseguo da tempo, è quello di calcare il palco di Sanremo. Incrociate le dita per me!
 
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