Phoenix Suns Vs Virtus Lottomatica

Phoenix Suns Vs Virtus Lottomatica

[img src=/data/rubriche/v75ja3onc4o5i1ihuepm1160598881.jpg alt=Immagine>Quest'anno l'NBA ha deciso di concretizzare le estati trascorse in Europa nelle passate stagioni e di organizzare, in collaborazione con la EA Sports (che ha approfittato dall'evento per pubblicizzare maestosamente il suo ultimo videogame cestistico, NBA Live 2007), l'NBA Europe Live Tour. Quattro sono le squadre che hanno girato (e stanno ancora girando) l'Europa: i Los Angeles Clippers in Russia, i Philadelphia 76ers in Spagna, i San Antonio Spurs in Francia e a noi sono toccati i grandiosi Phoenix Suns (la manifestazione terminerà poi in Germania con un torneo fra le 4 squadre).
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Dopo aver lasciato Treviso, sede dei loro allenamenti, i Suns sono giunti così a Roma per l'evento principale. La notte di venerdì 6, infatti, la squadra di Mike D'Antonie del 2 volte MVP Steve Nash ha sfidato i padroni di casa della Virtus Lottomatica Roma nel loro tempio, il Palalottomatica. Nonostante i soliti problemi italiani di disorganizzazione (coda mostruosa per arrivare al palazzetto, coda per ritirare i biglietti anche se già acquistati da internet), Roma è stata una scelta ottimale per l'evento. Lo stadio era stracolmo, come avviene solo per le più importanti sfide del nostro campionato. Tra i comuni tifosi erano presenti anche personalità di rilievo come il Sindaco di Roma Walter Veltroni, il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Giovanna Meandri, Luciano Benetton, il commissioner NBA David Stern e uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, l'NBA Hall of Famer Bill Russell. Già nel riscaldamento i Suns hanno mostrato le loro qualità, con tiri precisi da ogni distanza. Alla presentazione delle squadre, i Suns mostrano i loro grandi talenti: i nuovi acquisti Marcus Banks e Jumaine Jones, Leandro Barbosa, Raja Bell e ovviamente i mostri sacri Shawn Marion e Steve Nash (accolto da un'ovazione straordinaria da parte del pubblico).
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Con grande delusione, Amaré Stoudamire non era in campo, seppur presente in panchina, causa guai alle ginocchia. Roma, guidata dal grande Jasmin Repesa, non aveva niente da invidiare grazie agli idoli di casa Dejan Bodiroga e David Hawkins, nonché i talenti italiani Garri, Giacchetti, Tonolli e ottimi giocatori come Ilievski e Mavrokefalidis.
La partita è stata giocata seguendo il regolamento NBA: Phoenix ovviamente ha avuto vita facile, pur avvalendosi di un ampio turnover (a sottolineare le qualità straordinarie di tutta la squadra), e ha preferito un gioco tranquillo e senza rischi a scapito dello spettacolo (da non trascurare che contro la zona europea provare a sfondare al centro non è la soluzione migliore), riservando comunque qualche gioco di prestigio, in particolare il solito Nash che ha dispensato assist (9 alla fine) che hanno fatto sobbalzare i 14 mila presenti. Roma è stata sempre in partita, arrivando anche a soli 4 punti di distacco, ma Phoenix rispondeva in breve tempo ripristinando le distanze, fino al definitivo 100 a 93 in favore degli statunitensi.
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Il gioco NBA è apparso superiore, non tanto dal punto di vista tecnico, dove Roma ha mostrato ottime qualità, ma più da quello atletico e strategico (complice il grande D'Antoni, vecchia volpe del nostro basket). Con ben quattro giocatori sulla linea da 3 punti, tutti ottimi tiratori, e passaggi veloci e precisi da una mano all'altra, la zona di Roma rispondeva lentamente. Straordinaria la coscienza del campo da parte dei giocatori USA, che arrivavano tranquillamente a fondo campo e puntualmente riuscivano a destreggiarsi senza mai toccare la linea. Durante i timeout le bellissime cheerleader di Phoenix davano spettacolo, alternandosi con il gruppo di dancer della NBA Europe e con simpatici giochi fatti dagli spettatori, che hanno coinvolto anche star come Bill Russell e il sindaco di Las Vegas Oscar B. Goodman. L'evento è stato tutto sommato gestito ottimamente, assicurando uno spettacolo raro nel nostro paese. I tifosi sono stati molto sportivi, e Roma ha accolto degnamente la squadra in visita. Da segnalare anche l'apertura di una zona dedicata al basket, l'NBA Village, nel centro della città, con playground e postazioni XBOX 360 dove provare il gioco EA. Dal punto di vista sportivo, Roma non ha sfigurato di fronte ad una delle squadre più forti della NBA, ma purtroppo più grazie ad un americano (Hawkins, miglior marcatore della serata con 19 punti, purtroppo uscito prima dal campo causa 6 falli) e un serbo (Bodiroga, star di casa e ottimo come sempre in campo, soprattutto dal punto di vista tecnico) che grazie agli italiani presenti (Giacchetti e Garri hanno deluso non poco, con parecchi errori, dovuti più all'emozione, credo, che al loro reale valore). Alla luce delle vittorie di Barcellona sui 76ers e della CSKA Mosca sui Clippers (vittorie targate parzialmente Italia, Marconato e Basile giocano, infatti, con gli spagnoli, e il CSKA è guidato da Ettore Messina), il nostro campionato appare leggermente arretrato rispetto al resto d'Europa (riprova anche della deludente prestazione ai recenti mondiali).
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Il successo è stato tale che l'anno prossimo si replica, sempre a Roma, ma con una nuova squadra. Quale? Non si sa ancora, ma chissà, i Raptors hanno una nostra conoscenza tra le loro schiere...
di Paolo Cassio
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